L’evoluzione della famiglia Corolla: tra la solidità della Cross e le novità del 2026

L’evoluzione della famiglia Corolla: tra la solidità della Cross e le novità del 2026

Il panorama automobilistico di Toyota continua a ruotare attorno a uno dei suoi pilastri fondamentali: la gamma Corolla. Se da una parte il presente è solidamente presidiato dalla variante crossover, che coniuga spazio e tecnologia ibrida, dall’altra si delineano già le prospettive per il 2026, un anno che promette affinamenti tecnologici e omaggi al passato piuttosto che rivoluzioni radicali.

Il punto di riferimento: Corolla Cross

Nel segmento competitivo delle crossover medie, la Toyota Corolla Cross si è ritagliata uno spazio importante grazie a un approccio pragmatico e un listino che parte da 37.450 euro. Costruita sulla medesima piattaforma della wagon Touring Sports, la vettura si presenta con un frontale imponente e passaruota marcati, celando un abitacolo dove l’abitabilità non è un problema. Lo spazio per testa e gambe abbonda anche per i passeggeri posteriori, persino nelle versioni dotate di tetto in vetro, nonostante la presenza della tendina elettrica riduca lievemente l’altezza utile.

Dal punto di vista della sicurezza, la dotazione è ai vertici della categoria. Di serie troviamo otto airbag e fari full led, supportati da una suite completa di Adas che spazia dalla frenata automatica d’emergenza al mantenimento attivo della corsia. Anche l’infotainment non delude nella versione d’ingresso: il cruscotto digitale da 12,3 pollici lavora in sinergia con un display centrale da 10,5 pollici, garantendo la compatibilità wireless con Apple CarPlay e Android Auto.

Meccanica e dinamica di guida

Sotto il cofano, la scelta è puramente ibrida full, sfruttando l’efficienza del sistema di quinta generazione Toyota. L’offerta si divide tra il 1.8 da 140 CV di potenza combinata e il più prestante 2.0 da 197 CV. Chi necessita della trazione integrale dovrà obbligatoriamente orientarsi sul motore più potente, che aggiunge un’unità elettrica da 41 CV al retrotreno. La trasmissione è affidata al classico sistema con ingranaggi epicicloidali, che funge da cambio a variazione continua.

Su strada, il comfort delle sospensioni è impeccabile: buche e dossi vengono assorbiti con disinvoltura. Tuttavia, la guida dinamica svela il tallone d’Achille tipico di questa architettura: nelle forti accelerazioni o in salita, il quattro cilindri tende a salire repentinamente di giri, generando un rombosità marcata e quel fastidioso “effetto scooter” che la quinta generazione ibrida ha attenuato ma non eliminato del tutto.

Un aspetto critico riguarda la capacità di carico. Il bagagliaio offre una volumetria solo discreta per le dimensioni dell’auto, fermandosi a 425 litri per la 2.0 a trazione anteriore e scendendo a 390 per la versione integrale. Va meglio sulla 1.8 (473 litri), poiché la batteria d’avviamento è alloggiata nel vano motore e non sotto il piano di carico. Inoltre, abbattendo i sedili, si crea uno scalino di circa 15 centimetri che non agevola lo stivaggio di oggetti lunghi.

Uno sguardo al futuro: la gamma 2026

Mentre la Cross consolida la sua posizione, arrivano conferme sulle evoluzioni previste per il 2026 per il resto della famiglia. Chi si aspettava stravolgimenti rimarrà deluso: la casa giapponese ha scelto una linea conservativa per i modelli non-SUV, posticipando aggiornamenti radicali in attesa della prossima generazione. L’attenzione si è spostata sull’arricchimento delle dotazioni e su pacchetti estetici mirati.

Per la Corolla berlina e la variante ibrida, il 2026 porta in dote un deciso upgrade tecnologico. Il monitoraggio dell’angolo cieco con avviso di traffico trasversale posteriore diventa standard su tutti gli allestimenti. Le versioni d’ingresso (LE e SE) beneficiano ora di un display guidatore da 7 pollici, mentre gli allestimenti superiori (XSE e XLE Hybrid) vantano una strumentazione completamente digitale da 12,3 pollici.

Il ritorno dello spirito anni ’80

La novità più curiosa riguarda la Corolla Hatchback. Sebbene la berlina abbia perso l’allestimento FX Edition, la versione a due volumi lo guadagna, trasformandosi in un omaggio nostalgico alla FX16 degli anni ’80. Questa edizione speciale si distingue per cerchi bianchi da 18 pollici, un alettone posteriore nero e badge dedicati. Gli interni richiamano la sportività d’epoca con sedili in tessuto Sport Touring rifiniti con cuciture arancioni, colore ripreso in vari dettagli dell’abitacolo. A differenza della berlina, la Hatchback 2026 offre il caricabatterie wireless di serie su tutte le varianti.

Anche l’iconica Prius prosegue la sua marcia senza modifiche sostanziali per il 2026, mantenendo l’assetto attuale che aveva visto l’introduzione della variante Nightshade, caratterizzata da accenti scuri, già nell’anno precedente. Sembra dunque che Toyota stia giocando una partita di affinamento, massimizzando il valore delle piattaforme esistenti con iniezioni di tecnologia e stile, in attesa del prossimo grande salto generazionale.